GOLFINO ISABEL

I punti fantasia con elementi 3D come nel caso del progetto che vi propongo oggi, hanno decisamente un aspetto molto molto scenografico. Riescono infatti a conferire una texture davvero preziosa e sofisticata ai nostri capi… Ma questo nome vi ricorda qualcosa? Vi aiuto…

La ripetizione del nome non è assenza di fantasia come qualcuno potrebbe pensare, bensì l’uso dello stesso punto di lavorazione declinato con forme differenti. In questo modo saprete che, ogni volta che trovate il nome Isabel, il punto di lavorazione e lo stesso, ma sempre diverso nella tecnica. Infatti, il punto può essere lavorato in tondo, in linea a triangolo e in ogni progetto potrete vedere anche la distribuzione degli aumenti ( se previsti). Sul canale quindi trovate tanti spunti per creare il vostro progetto perfetto!

Lo studio del punto è partito dal Golfino Isabel con sprone rettangolare aperto. Un progetto molto particolare in cui avete avuto modo di vedere la lavorazione in righe di andata e ritorno.

Per realizzare la giacca ho avviato 120 cat + 1… nella lavorazione in linea, il multiplo è 6+1, nella lavorazione in tondo, il multiplo è 6.

Sulle catenelle iniziali, ho quindi creato la suddivisione che vedete nello schema… 3 moduli per i quarti e le maniche e 4 per il dietro. A questi moduli ne aggiungiamo 4 che servono per gli aumenti. Quindi avremo 20 moduli in tutto, 4 per gli aumenti e 16 suddivisi sui vari tratti.

Partendo da questo progetto, potreste non solo replicare il giacchino, ma anche una maglia a sprone rettangolare. Vi faccio un esempio su come eseguire una suddivisione…

Ecco un esempio di sprone chiuso rettangolare. Potreste avviare 108 catenelle, multiplo di 6 e fare la suddivisione che vedete in grafica. Quindi 4 moduli con gli aumenti, 4 moduli per il davanti e il dietro, 3 moduli per le maniche. Sovrapponendo sempre gli aumenti sugli aumenti del giro precedente ( come potete vedere del tutorial del Golfino Isabel), andrete a dare forma al vostro sprone rettangolare. L’obiettivo è sempre quello di arrivare al sottomanica.

Bene, adesso sapete come fare l’avvio di uno sprone rettangolare aperto e chiuso….quindi è arrivato il momento di capire come eseguire invece uno sprone tondo, visto che la distribuzione degli aumenti è del tutto diversa.

Niente paura, non è difficile e la grafica vi aiuterà senz’altro…

Per avviare lo sprone tondo sono partita da 90 catenelle, che corrispondono a 50/55 cm di lunghezza. Il multiplo è sempre 6.

Una volta chiusa la catenella iniziale, iniziamo subito con il giro 1. Il GIRO 1 è quello in cui inseriamo gli aumenti. Per realizzare un modulo, dovete lavorare 1 pb, 2 cat di separazione e 1 punto V ( pa/2 cat/ pa), 2 cat e 1 pb. Tra il punto basso e il punto V vanno saltati 2 punti di base, così come tra il punto V e l’altro pb ( vedi grafica).

Nella sequenza del primo giro andremo ad eseguire 2 moduli semplici, in cui lavoriamo al centro 1 punto V e subito dopo lavoriamo il terzo modulo con al centro 2 punti V che formano l’aumento.

modulo semplice
nel cerchio= modulo con aumento

La divisione è= 90/6=15.... (90 catenelle diviso il multiplo) saranno quindi 15 i moduli che metteremo nelle 90 catenelle. Inserendo ogni 2 moduli, quello con l’aumento, avremo 5 moduli di aumento in questo giro.

Nel primo giro, come vedete dalla foto, inseriremo 2 moduli semplici + 1 con l’aumento. Nel giro 2. invece andiamo a lavorare solo nei punti V inserendo= 1 puff di 3 gettati sul punto alto, 1 ventaglio di 3 pa/1 cat/ 3pa, nello spazio del V e di nuovo un puff di 3 gettati sul punto alto. Questi ventagli verranno eseguiti nello stesso modo in ogni V del giro precedente.

Alla fine del giro 2 avrete un totale di 20 ventagli, su 15 moduli sottostanti. Vi chiedete il perché? Semplice, perchè nei 15 moduli sottostanti abbiamo caricato 5 aumenti, quindi 15+5= 20 ventagli.

giro 2 con i ventagli e i punti puff

Questo è l’aspetto dei ventagli lavorati sugli aumenti, quando cioè avete 2 punti V vicini.

Terminato il giro 2, si riparte con il giro 1, quello con gli aumenti. Il principio è quello di lavorare sempre 5 moduli di aumento ogni volta. Per distribuire gli aumenti fate così… lavorate 3 moduli semplici + 1 modulo con l’aumento per tutto il giro 3.

Per ricominciare il giro 1 tenete presente questo… ogni punto V va lavorato tra i ventagli del giro sottostante, mentre i punti bassi vanno lavorati al centro del ventaglio, nella catenella che divide i punti alti.

ATTENZIONE: trattandosi di uno sprone tondo, facciamo in modo che gli aumenti non si sovrappongano, altrimenti formerete i classici angoli dello sporne rettangolare.

Vi lascio la grafica che vi riassume la sequenza dei giri dal numero 1 al 14…

Aumentando di un modulo intervallo tra un aumento e l’altro, avrete sempre 5 moduli di aumento in ogni giro. Procedendo fino al mio sottomanica, ho lavorato in tutto 14 giri. Nel giro 13 ho inserito gli ultimi aumenti, lavorando 8 moduli semplici + 1 modulo con l’aumento, così nel giro 14 ho chiuso con 50 ventagli.

Procedendo con questo criterio potrete procedere per tanti altri giri….infatti lo sprone tondo così come ve lo presento, potrebbe esservi utile anche per realizzare un pocho!

sprone aperto dopo 14 giri
misure

Dopo 14 giri, mettendo lo sprone sul piano, dovreste avere un cerchio perfetto e piatto, cioè che non fa onde. Questa è la prova che la distribuzione degli aumenti è corretta.

Misure alla mano, il diametro del mio sprone è di 50 cm, di cui 19 sono i cm dello scollo e 16 quelli di lavorazione.

ripiegare lo sprone
misure

Avendo un totale di 50 ventagli nel mio ultimo giro di lavoro, divido, lasciando 13 moduli per il davanti e il dietro e 12 per le maniche…

…inseriti i marker, ripiegate lo sprone e fate corrispondere i marcapunti. Quindi prendete le misure e controllate scalfo e circonferenza seno…

…per quanto riguarda lo scalfo manica, ho 20 cm, mentre per la circonferenza 47 ( 47×2= 94 cm di circonferenza seno). Queste misure mi permettono di eseguire la chiusura dello sprone senza dover aggiungere delle catenelle, visto che la mia circonferenza è inferiore a 94.

Nel caso in cui abbiate necessità ai aumentare il giro torace, aggiungete 6 catenelle per lato, prima di ricominciare il giro. Puntate l’uncinetto su un marker, fate 6 cat e chiudete sull’altro marker. Tagliate e fermate il filo. Ripetete l’operazione dall’altro lato.

Nel mio caso, la chiusura è avvenuta senza l’aggiunta di catenelle, ma chiudendo con 1 punto basso, un ventaglio con il ventaglio opposto ( fate riferimento ai marker).

Una volta chiuso la sprone, terminiamo anche con la lavorazione degli aumenti. Si proseguirà per la lunghezza alternando riga 1 e riga 2, dove nella riga 1 si lavoreranno solo moduli semplici, quindi con 1 solo punto V.

Ricordate che lo sprone tondo tende a mantenere largo il lavoro, anche sulla lunghezza. Per questa ragione, io ho proseguito senza aggiungere altro volume. Potete casomai aggiungere un mezzo numero di uncinetto per ammorbidire un po il punto.

Nel caso invece in cui dobbiate aumentare il volume, soprattutto in vista dei fianchi, allora fate così. Misurate spesso la maglia e quando vi rendete conto che aderisce al vostro corpo, nella riga 1 andate a inserire 4 aumenti, 2 davanti e 2 dietro. Quindi avrete ben 4 ventagli in più nel giro seguente.

Fate almeno due giri completi ( lavorate riga 1 e 2 per 2 volte) prima di proseguire con gli aumenti.

Dopo la chiusura dello sprone, ho proseguito per 40 cm, avendo una lunghezza totale di 60 cm. Come vedete la maglia è morbida, quindi non ha perso di vestibilità pur non avendo inserito aumenti e questo per effetto dello sprone tondo.

Dopo aver raggiunto la lunghezza adatta per voi, passate alle maniche. La lavorazione è semplice e chiede sempre di alternare riga 1 e riga 2. Prima di avviare le maniche, prendete il centimetro e misurate la profondità dello scalfo, che, dopo la chiusura dello sprone cambia sempre rispetto alla prima misurazione.

Se la misura è giusta avviate il giro 1 inserendo i punti V tra i ventagli dell’ultimo giro dello sprone. Se invece lo scalfo vi risulta ampio, potete diminuire. Per farlo, come vedrete dal video, basterà saltare la lavorazione dei V nei 2 ventagli usati per la chiusura dello sprone. L’apertura che resta, potrà essere cucita, senza lasciare difetti visivi o di vestibilità alle maniche.

Io ho eseguito la diminuzione e poi ho proseguito in questo modo….

Ho lavorato riga 1 e riga 2 per circa 35 cm e poi ho eseguito un polsino di 10 cm con la maglia alta a rilievo davanti. Raggiunti i 35 cm, ho eseguito un giro di riduzioni che potrete vedere dal video e quindi ho proseguito punto su punto fino alla fine, mantenendo sempre il punto a rilievo davanti.

La lavorazione da l’idea di essere molto complessa, in realtà è l’effetto del punto a far pensare ad una trama complicata da lavorare, ma come avete visto, le righe sono solo 2. Una riga con i V che prepara alla lavorazione dei ventagli e che ci permette di creare gli aumenti, la riga dei ventagli e dei puff che danno un effetto davvero molto scenografico al vostro progetto.

CONCLUSIONI

Come avete visto, questo punto, è molto versatile e soprattutto ho cercato di mostrarvi più metodi di lavorazione. Adesso sapete il multiplo, sapete come si lavora in righe di andata e ritorno, sapete come si aumenta. Quindi potrete lavorare cardigan, maglioni sia a sprone tondo che rettangolare, scialli o baktus triangolari…e tanto di più. Borse, cestini, sciarpe, cappelli…tutto ciò che la fantasia vi suggerisce, perchè adesso sapete quali sono le tecniche giuste.

Per modificare il progetto….qualora il numero di catenelle avviato non vi consenta di avere uno scollo consono al vostro gusto, tenendo conto del multiplo di 6, aggiunte le catenelle che secondo voi sono necessarie. Da 90 ( avviate nel tutorial) potete passare a 96/102/108…

Partendo con uno sprone più ampio, potete fare un aumento in meno e quindi inserire 4 moduli di aumento ad ogni riga 1.

ATTENZIONE: mano e filato differente possono modificare un po il lavoro. Quindi, appoggiate spesso lo sprone sul piano e guardate se ondeggia o se tira. Se resta ben piatto, state procedendo bene, altrimenti, dovete rivedere la distribuzione degli aumenti. Io vi suggerisco 4 moduli di aumento ad ogni riga di punti V, ma se il lavoro tira, passate a 5. Non impazzite a rivedere la suddivisione. Fate da 4 a 5 moduli con doppio punto V ad ogni riga 1 ed evitate che gli aumenti si sovrappongano.

FILATI SOSTITITIVI

Per sostituire il filato vi consiglio di guardare a prodotti che abbiamo un elevato rapporto metraggio/ grammatura. In pratica, più il filo è sottile, meglio è! Questo rientra nei cosiddetti punti mangia filo, quindi vi fa consumare più filo del normale, fino al 50% in più.

Senz’altro sono da escludere i fili spessi, anche per evitare di dare un effetto di volume che poi ingrossa la figura. Discorso che cambia se invece realizzate con questo punto un giaccone o un cappotto. In quel caso un filo spesso ci sta, ma per la maglieria e gli accessori tipo baktus, non andrei oltre lo spessore di filo che vi avete visto usare nei tutorial.

Per le taglie curvy che si solito rinunciano a questi punti proprio perchè voluminosi, confermo che con i filati molto sottili si riesce a tenere sotto controllo lo spessore!

quantità e tipo di filo utilizzato