“BASIC” MAGLIONE TAGLIO CURVY

Da cosa distinguiamo un taglio curvy da un taglio slim? Non è sempre facile capire il taglio di una maglia o di un vestito. Ogni fisico ha le sue caratteristiche e chiede un capo che ve valorizzi i punti di forza e nasconda quelli forti. Vi è mai capitato di provare tanti capi della vostra taglia e scoprire con non tutti vi vestono bene!? Ecco, sicuramente è successo. Questo vi fa capire la differenza tra taglio e taglia! Quando realizzo un capo di solito faccio questa scelta: taglio o punto? Tante volte un bel punto fantasia diventa la nota prevalente di un capo e quindi lascio che la lettura sia focalizzata sulla texture che da quel punto viene fuori. Altre volte invece dò maggiore importanza al taglio. Non è vero che tutto sta bene a tutti. Alcuni tagli sono più versatili di altri, mentre alcuni sono studiati per adattarsi alle corporature più robuste…

Per creare un modello morbido, ho pensato di iniziare dallo scollo a “V”. Il motivo è semplice, lo scollo a V slancia la figura e smorza una circonferenza seno abbondante. Per creare un capo semplice e privo di cuciture, la scelta non poteva che cadere sul top down…

… per creare uno scollo a V, bisogna partire con 3 lati e non con 4. I quarti infatti verranno costruiti passo passo, dando il classico taglio a V.

Come si calcolano i punti? Nello schema in alto potete vedere la mia suddivisione partendo da un totale di 50 punti, che corrispondono ad una lunghezza di 45 cm. Se avete un filo diverso dal mio, potete fare riferimento alla lezione di SCUOLA DI UNCINETTO, LA TOP DOWN CON SCOLLO A V, oppure potete dare un’occhiata all’articolo riassuntivo che avete quì sul bolg.

Fatte queste premesse, partiamo. Avvio quindi 50 cat per una lunghezza di 45 cm e comincio a suddividere lo sprone. Parto con 3 punti alti nel primo punto, poi procedo con 13 pa consecutivi prima di aggiungere il secondo aumento. Poi realizzo il retro con 20 pa e chiudo con il terzo aumento. Infine ripeto la sezione delle spalle con 13 pa e chiudo con 3 pa.

I tre punti alti in chiusura e apertura rappresentano il primo e l’ultimo aumento dello sprone ma anche l’avvio dei quarti. Infatti l’ultimo punto alto disponibile, altro non è, se non il primo punto dei quarti.

Per procedere fate così…

…lavorate un punto alto su ciascuna maglia e l’aumento sull’aumento. L’aumento è composto da pa/cat/pa. Ogni tratto di lavorazione crescerà di 2 maglie in più in ogni giro. Fermo restano che i 4 aumenti del raglan vanno lavorati in tutti i giri, questo non vale per i quarti, dove ho preferito aumentare a righe alterne.

In questo modo otterrò uno scollo a “V” molto profondo che gioverà tantissimo alle taglie importanti. Per chi ha un seno più piccolo, potete procedere facendo gli aumenti dei quarti in ogni giro, sia in apertura che chiusura, in modo che non sia troppo ampio.

Come faccio a sapere quando chiudere i quarti? La cosa più facile da fare è quella di ripiegare lo sprone di tanto in tanto per verificare quando i due quarti anteriori si avvicinano. Quando si toccano senza accavallarsi, quello è il momento per fare la chiusura.

Per la chiusura dello sprone si procederà come di consueto fino a quando non raggiungete il sottomanica. A quel punto gli aumenti opposti vanno chiusi.

Nel tutorial avete visto che questi due passaggi per me avvengono nello stesso giro, ma se ciò non fosse, sappiate che non è un errore.

Infatti se andate ad eseguire gli aumenti dei quarti in tutti giri, sicuramente la chiusura del V avverà diversi giri prima del raglan.

Quando sarà il momento di chiudere il raglan, prendete un po di misure…vi mostro le mie…

Raggiunto il sottomanica, misurate sia lo scalfo che la larghezza. Nel mio caso lo scalfo è tra 16/17 cm mentre la larghezza è di 40 cm. Tenuto conto della elasticità del lavoro e che la mia circonferenza è di 88 cm, non faccio altro che aggiungere qualche catenella al momento della chiusura. Il numero di catenelle è facoltativo e il suo numero varierà in base ai cm mancanti per raggiungere la circonferenza seno giusta.

Costruito lo sprone e creato lo scollo a V, si potrà procedere per la lunghezza, tenendo conto che questo progetto si può adattare sia alla realizzazione della maglia ma anche di un abito. Come si procede?

Per allargare la maglia e poterla così adattare sia per le taglie slim che curvy, facciamo un solo passaggio, facile e veloce. Al momento della chiusura dello scollo, ci troviamo esattamente al centro della maglia. Facciamo partire un aumento composto da 3 punti alti, lavorati nella stessa maglia di base. Nel grafico che vi ho disegnato capirete più facilmente i passaggi successivi.

Una volta avviato questo aumento, si procede punto su punto per il resto della maglia. Gli aumenti infatti si dovranno inserire tutti all’interno dello spazio che ricaviamo dall’aumento.

Infatti dal giro seguente, dei 3 pa disponibili, lavoriamo 1 punto a rilievo davanti sul primo, un aumento sul secondo e un punto a rilievo davanti sul terzo. I punti a rilievo davanti, formeranno via via una sorta di V rovesciato o di piramide, al centro del quale, riga dopo riga si andranno ad inserire gli aumenti.

Nel mio caso, visto che la differenza tra il seno e i fianchi non è troppo accentuata, ho inserito gli aumenti e righe alterne e man mano ho allungato questa alternanza.

Per un adattamento perfetto del progetto alla silhouette, si procederà così. Una volta definiti con i punti a rilievo il triangolo entro il quale inserire gli aumenti, ne inserirete a righe alterne, quindi un giro si e uno no per crescere in modo graduale, mentre inserirete gli aumenti in tutti i giri se la vostra circonferenza è importante.

Io ho fatto così. Per i primi giri ho inserito gli aumenti un giro si e uno no. Al centro della maglia ho inserito gli aumenti ogni due giri, poi ogni tre.

Quindi la cosa più semplice da fare come sempre, è quella di provare la maglia e capire come si allarga in funzione delle nostre necessità e procedere nel modo opportuno nella distribuzione degli aumenti. Vi ricordo che gli aumenti vanno inseriti nel triangolo e non nel giro completo come facciamo di solito.

Io ho proseguito fino a raggiungere una lunghezza di 60 cm. Vedete i punti a rilievo che formano la piramide entro la quale ho inserito gli aumenti.

Adesso passiamo alle maniche…

Prima di avviarle vi suggerisco di misurare lo scalfo. Infatti, quando aggiungiamo le catenelle per la circonferenza, allunghiamo anche lo scalfo. Se la misura è corretta per voi, procedete punto su punto fino alla fine. Se vi accorgete che le catenelle aggiunte, vi hanno reso la manica più ampia del necessario, niente paura, c’è la soluzione.

Quando avviate il primo giro andate a fare 4 diminuzioni consecutive nella parte più profonda dello scalfo. In questo modo eliminate già un po di volume. Misurate di nuovo e vedete se le diminuzioni eseguite bastano. Se lo scalfo fosse ancora troppo profondo, andate a togliere 1 punto alto in ogni giro fino a quando la manica non è come piace a voi. Poi procedete punto su punto fino alla lunghezza,

Nel mio caso lo scalfo era di 20 cm, facendo 4 diminuzioni nel primo giro, ho poi proseguito punto su punto fino alla fine, per un totale di 35 giri. Ho eseguito nel penultimo un giro di diminuzioni, per creare una sorta di polsino.

In ultimo ripassiamo anche il collo. Queste ultime due righe di lavoro hanno due funzioni, quella di rifinire lo scollo e aiutarvi a chiuderlo nel caso vi sia venuto troppo profondo.

Partiamo dal retro del collo, avviando un punto alto per ogni punto disponibile fino ad arrivare al “V”. Per preservare la forma del V, basterà fare delle diminuzioni. In realtà ne basta una in cui vanno chiuse insieme 5 maglie alte. Terminato il primo giro si esegue il secondo, Questo andrà eseguito con delle maglie alte a rilievo in modo che il collo si accosti alle maglie a rilievo lavorate sulla piramide centrale. Si procede come nel giro precedente punto su punto e poi di ripete una diminuzione a 5 maglie al centro.

Il vostro progetto è così concluso. E’ semplice, grazie alla lavorazione con il solo punto alto, ma non per questo è una maglia banale. C’è tantissima tecnica a partire del top down per finire con la formazione del V e poi con l’inserimento della piramide di aumenti.

Tutta questa tecnica ci permette di avere una maglia dal taglio a trapezio molto furba e strategica, perchè sarà proprio nella quantità di aumenti inseriti, che potrete adattarla a qualsiasi tipo di taglia.

Se state pensando al carattere della maglia, bè, il colore o i fili fantasia vi possono dare un grosso aiuto per rendere il progetto più personalizzato.

Io ho scelto un filo nero con punti luce…un filo morbido, versatile, resistente e piacevole da indossare. Ho cercato di accontentare tutte le richieste che mi arrivano di usare di tanto in tanto un filo nero. Spero questo progetto abbia accontentato un po tutti. Per i filati sostitutivi, avete ampia scelta. Per le taglie grandi vi sconsiglio fili troppo spessi per non appesantire la figura, per il resto spazio al colore, alla fantasia e mi raccomando, date sempre un’occhiata all’armadio, Abbiamo sempre un pantalone o una gonna che non sappiamo come indossare. Quindi prima di scegliere il colore, sbirciate nel vostro guardaroba e scegliete il colore che vi manca!😉

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