
Fermarsi. Una parola che può fare paura, ma che può anche essere la chiave per tornare a creare davvero.
L’estate è spesso vissuta come un’occasione per produrre di più, per recuperare quei progetti lasciati a metà, per approfittare delle giornate più lunghe. Eppure, per molte creative, l’estate è anche il tempo del rallentamento. C’è chi decide di mettere da parte l’uncinetto per qualche giorno, chi lo fa senza volerlo, perché la mente è stanca, oppure perché quel tempo libero che si sognava… alla fine si riempie di tutto tranne che di gomitoli.
Esistono diversi modi di fermarsi.
C’è chi si ferma per scelta consapevole: una pausa programmata, un tempo vuoto che serve a ricaricare le pile. Io, ad esempio, rallento ad agosto. Sospendo le pubblicazioni nella settimana di ferragosto, non solo perché ho bisogno di un po’ di respiro, ma anche perché so che, in quel periodo, l’attenzione del pubblico è più bassa. E allora preferisco aspettare, non rischiare di bruciare progetti in un momento in cui verrebbero semplicemente ignorati.
Ma ci sono anche coloro che si fermano perché non riescono ad andare avanti. Persone che, pur non dovendo inventare nulla, si sentono bloccate. Lo leggo spesso nel gruppo Il Mondo delle Fate: “Ho il blocco”, “Non riesco a finire nulla”, “L’uncinetto non mi prende più”. E non è una questione di tempo o di tecnica. È qualcosa che parte da dentro, come se l’ago e il filo rifiutassero il contatto.
Quando qualcuno mi dice “Non riesco più a creare”, io rispondo sempre la stessa cosa: non forzarti. Non devi per forza continuare. Non devi trasformare un hobby in un obbligo. L’uncinetto nasce per rilassare la mente, per dare sollievo, per aiutarti a occupare uno spazio vuoto. E se quello spazio vuoto oggi non c’è, o se deve essere riempito da altro, va bene così. Fermarsi non è fallire. Fermarsi è ascoltarsi.
Cosa fa la Fata Tuttofare?
Io non mi fermo mai del tutto. Anche quando non lavoro a uncinetto, la mia testa continua a osservare, registrare, immaginare. A volte metto da parte l’uncinetto, ma continuo a disegnare, ad appuntare idee, a lasciarmi ispirare da ciò che mi circonda. Per me, la creatività è un flusso continuo. Ma ho imparato che c’è un tempo per fare, e un tempo per pensare. E che ogni tanto serve staccare anche per vedere le cose da un’altra prospettiva.
Quella pausa può essere breve o lunga, può durare un giorno, una settimana o anche un mese. Ma quando torni, torni meglio. Con più entusiasmo, con idee nuove, con una carica diversa.
E tu?
Hai mai vissuto un blocco creativo? Hai mai scelto di mettere via l’uncinetto senza sensi di colpa? Raccontamelo nel gruppo Il Mondo delle Fate. Condividere un momento di stop può essere la spinta che qualcun’altra stava aspettando per rimettersi in moto. Perché a volte… fermarsi è l’unico modo per ricominciare davvero.

