QUANDO IL FILATO TI SI INCOLLA ALLE MANI…

Ci sono estati in cui sembra che l’aria stessa sia fatta di colla. Le mani sudano, il filo si appiccica, l’uncinetto non scorre. Ogni punto è una lotta contro l’afa, e persino il progetto più semplice sembra diventato una maratona. Non c’è da stupirsi se tante persone, già da giugno, iniziano a mettere da parte l’uncinetto con una certa malinconia.

Ma perché succede? Per alcune il caldo è davvero un ostacolo fisico: la pelle diventa sensibile, l’umidità influisce sulla tensione del filo, i progetti sembrano più faticosi. Per altre, invece, è un blocco mentale: l’estate è un tempo sospeso, dove tutto dovrebbe rallentare, e anche l’uncinetto finisce per essere percepito come un “dovere”. In fondo, anche creare richiede energia.

E poi c’è chi, proprio mentre la maggior parte abbandona ferri e gomitoli, si mette a lavorare… la lana. Succede davvero!!! Inizia una fase completamente diversa, quasi controcorrente. Non potendo o volendo affrontare i capi estivi, queste persone scelgono di anticipare l’autunno. Tirano fuori progetti salvati nei preferiti del mio canale YouTube, acquistano filati caldi e, con pazienza, iniziano a realizzare maglie, cardigan, sciarpe. In agosto. In costume. Davanti al ventilatore.

Perché lo fanno? Perché l’estate, per chi ha mille impegni familiari o lavorativi durante l’anno, è il momento ideale per “mettersi avanti”. Settembre è un mese complicato: si torna alla routine, ricomincia la scuola, il lavoro assorbe tutte le energie. Ma ottobre bussa presto, e con lui il desiderio di sfoggiare nuovi progetti. Così c’è chi sfrutta luglio e agosto per preparare, con calma, ciò che mostrerà più avanti.

Cosa fa la Fata Tuttofare?

Io non ho mai avuto paura di prendere in mano la lana anche col termometro oltre i 30 gradi. Per anni, già a metà agosto, iniziavo a lavorarla. Spesso mi arrivava in anticipo dalla Tessiland per preparare le collezioni autunno/inverno, e io, che avevo già consumato chili di cotone da marzo, trovavo quasi rigenerante cambiare trama e consistenza.

Lo so, è strano da dire. Ma quando hai una mente creativa, il corpo segue. E allora il caldo non è più un ostacolo, ma solo un dettaglio. Quando hai in mente un progetto che ti entusiasma, quando l’idea ti bussa forte alla porta, tu apri. Punto. Non importa se è luglio, se è notte, se fuori ci sono 40 gradi. L’ispirazione non ha stagioni.

E poi, diciamolo: per chi lavora con la creatività, anche il tempo ha una sua logica tutta personale. Il calendario editoriale, le richieste del pubblico, i ritmi del web… tutto si anticipa. Non puoi pensare di pubblicare un costume a settembre. Le persone devono avere tempo per vedere, scegliere, acquistare, realizzare. Per questo, spesso, io sono una che lavora l’inverno in piena estate.

E tu?

Ti lasci scoraggiare dal caldo o fai parte del team “lana d’agosto”? Hai mai preparato progetti autunnali mentre fuori il sole bruciava? Raccontamelo nel gruppo Il Mondo delle Fate — e vediamo se anche lì il caldo divide oppure unisce!