GILET SVEVA

Il gilet sembra nato ai tempi del Re Sole e significa giacca senza maniche. Nasce come capo maschile, ma negli anni ’60 fa capolino nel guardaroba femminile, dove lo troviamo tutt’ora. Declinato con tantissimi stili, lungo, corto, ampio, stretto… diventa più di un accessorio! Pochi capi riescono come il gielt a connotare un pieno uno stile e a dare carattere ad un outfit..

Dunque, in questo progetto, ho scelto una versione corta, non ampia e con collo a scialle. Un classico collo maschile che, realizzato più ampio e profondo, trasforma un capo semplice come questo gilet, in un capo femminile, ricercato e anche molto confortevole.

Da dove partiamo?

Partiamo da una fascia. Questa dovrà coprire la parte che va dal punto vita al fianco basso. Per me questa misura è di 22 cm. Dunque ho avviato le catenelle necessarie per avere questa altezza ( 40 cat). Ho poi lavorato in righe di andata e ritorno a mezza maglia alta ( mma) in costa retro, fino a raggiungere la misura della mia circonferenza.

La lavorazione in costa ha il grande vantaggio di essere elastica, dunque la fascia indossata si accosterà ai fianchi definendoli, ma senza aderire. Se preferite un effetto più slim, allora farete la fascia 5 cm più stretta, in modo che vesta i vostri fianchi per estensione.

Dunque potete scegliere una vestibilità più comoda o più slim.

Quando avrete terminato il lavoro, senza tagliare il filo, andrete a cucire la fascia utilizzando il punto brioche. Questo si andrà ad integrare perfettamente nella texture del punto, sparendo del tutto.

Senza tagliare il filo, andrete ad avviare la sezione successiva, quella che va dal punto vista al sottoseno. A me sono bastati pochi giri, ognuno vedrà la misura su se stesso. Da questo momento si prosegue a punto alto. Se preferite una texture più uniforme potrete continuare sempre a mma.

Raggiunto il sottoseno, andrete a segnare con un marker, una sezione di 10 cm a partire dalla chiusura del giro. Questa corrisponde all’inizio dello scollo. Dovrete lasciare questa sezione libera e continuare dal sottoseno al sottomanica in righe di andata e ritorno.

Raggiunto il sottomanica, dobbiamo prendere il lavoro e dividerlo a metà. Accertatevi che la sezione di 10 cm dello scollo sia esattamente al centro. A questo punto dobbiamo ricavare gli scalfi. Per farlo, abbandoniamo il lavoro in tondo per realizzare 3 pannelli.

Partiremo dal pannello posteriore, lavorato sempre a punto alto. Fatte 4 righe in andata e ritorno, decido di accennare una manica, quindi dalla riga 5 fino alla fine, a righe alterne, andremo a creare un aumento a inizio e fine riga.

Se preferite la manica a giro, evitate pure questi aumenti e mantenete costante il numero di punti alti.

L’altezza del pannello non è casuale, ma deve corrispondere allo scalfo manica. Nel mio caso 20 cm.

A questo punto torniamo sul davanti del gilet e formiamo i due quati.

Il quarto anteriore parte dal marker che avete usato per dividere in 2 il gilet, fino allo scollo centrale rappresentato dai 10 cm lasciati all’inizio. Farete lo stesso numero di righe del pannello posteriore.

Attenzione a distinguere la parte interna da quella esterna.

Nella parte esterna ( quella dello scalfo), dobbiamo lavorare come sul pannello posteriore. Quindi farete le prime 4 righe punto su punto e poi a righe alterne, farete 1 aumento. In questo modo creerete anche sul quarto, la stessa inclinazione prodotta sul pannello posteriore.

Nella parte interna, dalla prima riga, inizieremo a fare delle diminuzioni, sempre a righe alterne, in modo da generare un collo a V.

Quando i due quarti saranno pronti, andranno cuciti al pannello pasteriore.

Per cucire basterà usare un ago da lana e unire le coste interne dei punti.

Passiamo adesso al collo.

Il collo può essere diviso in tre sezioni. Innanzitutto vediamo come partire. Per avviarlo, andrete a fare lo stesso numero di catenelle dei punti lasciati nei 10 cm lasciati al centro del gilet. Nel mio caso sono 11 punti. Quindi carico 11+1 catenella e proseguo per tre righe a mma in costa retro. Poi lasciando un lato dritto, andremo a creare degli aumenti a righe alterne in modo da allargare il collo. Le righe per gli aumenti non sono casuali, ma devono corrispondere all’altezza del quarto anteriore.

Nel mio caso, avendo fatto una scalfo da 20 cm, lavoro fino ad avere 23 mma. Quindi ho raddoppiato il numero di maglie di partenza.

Andrete poi a lavorare la seconda sezione, dove teniamo costante il numero di punti. Questo seconda parte deve corrispondere alla sezione del pannello posteriore, quindi dietro il collo.

La terza sezione è quella che dal collo scende verso l’altro quarto. quindi farete il lavoro al contrario, andando a creare una diminuzione a righe alterne fino a completare il lavoro. Passerete da 23 a 11 mma e raggiunte le 11 mma, farete 3 righe punto su punto, così come abbiamo fatto all’inizio del collo.

La quantità di catenelle da avviare e il numero di righe da fare dipende sia dallo spessore del filo, dipende dal numero di maglie che contate nello spazio dei 10 cm lasciato per creare il collo e dipende dalla profondità dello scalfo.

Quindi restano le tre sezioni come riferimento. La prima e la terza devono essere pari all’altezza dei quarti, la seconda deve corrispondere al tratto del pannello posteriore compreso tra i quarti.

Terminato il collo, lo poggerete sullo scollo del gilet dal lato dritto e fatte corrispondere le tre sezioni, andrete a cucire. Se fate scivolare per mezzo cm il collo sotto la scollatura, l’effetto sarà ancora più bello. Non vi resta che risvoltare il collo e il vostro gilet è terminato.

Io non ho rifinito ne il collo, ne le maniche ne il bordo inferiore del gilet. Nel caso in cui i vari bordi si presentino con delle irregolarità, potrete ripassare a maglia bassa, attenti a non stringere il lavoro, visto che tra i punti usati la mb è quella più piccola.

Il gilet è pratico tutto l’anno e realizzato con una bella lana calda, si sfrutta benissimo anche in inverno con camicia o dolcevita. A primavera è un accessorio molto strategico, vi permette di tenere le braccia più libere e di poter indossare giacche più leggere, come le giacche in pelle, senza però rinunciare al calore su collo e spalle. Avendo le braccia libere non vi crea ingombro e al contempo riuscite a mantenere un buon calore soprattutto la mattina presto e la sera quando le temperature sono meno miti rispetto alle ore centrali.

Per questo progetto ho usato uno dei miei filati preferiti ( caldissimo e confortevole) il BUCLEY, nella versione nero multicolor. L’uncinetto di lavorazione è il 5.

Il progetto può essere riprodotto con qualsiasi tipo di lana, con fettucce e cotone. Cercate di capire lo stile e il periodo di indosso e scegliete filati e colori più adatti per voi.

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