Cenni storici… “Sembra che questa tecnica fosse già parte della cultura egizia e ne sono stati trovati esempi “primitivi” un po’ in ogni angolo del mondo: i Cinesi ci realizzavano bambole tridimensionali, gli Africani i copricapi dei capi tribù, i Turchi cappelli e gli Scozzesi berretti e pesanti mantelli; le tribù del Sudamerica, poi, usavano capi di abbigliamento o protezioni per il corpo all’uncinetto in occasione dei riti di iniziazione alla pubertà. La forma di uncinetto più delicata avrebbe avuto origine in Italia nel XVI secolo: le suore lo usavano per realizzare con filati molto sottili preziosi pizzi, addobbi e paramenti sacri.”
La storia dell’uncinetto è lunghissima ma senza dover tornare troppo indietro nel tempo, credo che tutti noi ricordiamo il periodo, il luogo e la persona che ci insegnato ad usarlo. Ricordiamo magari il primo lavoro che abbiamo realizzato e sono certa che molti bei ricordi sono in qualche modo legati a questo strumento.
Bene, veniamo al nocciolo della questione. QUANTI TIPI DI UNCINETTI CONOSCI? SAI SCEGLIERE QUELLO ADATTO A TE? SAI SCEGLIERLO IN BASE AL PROGETTO? Vediamo un punto per volta.
Quanti tipi di uncinetti conosci?
Knooking
per creare un lavoro a maglia senza usare i ferri
Tunisino
Ci sono vari modelli per varie lavorazioni.
- corti con un solo gancio
- corti con due ganci
- lunghi con un gancio solo
- lunghi a due ganci
- allungabili
Parte dal presupposto che il lavoro non si gira, tutto resta sul dritto. Per non voltare il lavoro, faremo una riga di carico e una di scarico dei punti. Quando vogliamo lavorare una pezza piccola, da pochi cm a un massimo di 30 cm, possiamo usare l’uncinetto tunisino lungo con un gancio solo. Lungo 30 cm, questo strumento vi permette di tenere tutti i punti creati sull’uncinetto. Quando però il pezzo che volete realizzare è più grande di 30 cm, allora vi occorreranno quelli con i cavetti.
esitono di due tipi
1.con cavetto fisso
2.con cavetto intercambiabile
I tunisini con cavetto hanno due soluzioni, a mio avviso la migliore è quella con i cavetti intercambiabili. I cavetti esistono di varie lunghezze, da 60/80/100/120 cm, quindi potrete inserire all’estremità dell’uncinetto il cavetto della lunghezza più adatta per il lavoro che state svolgendo. Se scegliete i cavetti fissi, dovreste avere per ogni numero 4 lunghezze di cavetto…troppi direi! Se cercate delle idee con l’uncinetti tunisino, vi ricordo che sul canale avete già qualche spunto utile. Ad esempio Il GABRY, la NELLY, il UNISEX. Per una conoscenza dei punti basici, vi ricordo che c’è anche la SCUOLA DI UNCINETTO.
I modelli a due ganci invece servono per la lavorazione in tondo. Tecnica in cui i punti vengono caricati e scaricati in modo alternato, senza chiudere i giri, ma lavorando a spirale. Con questa tecnica avete già sul canale uno spunto interessante, la KARIM.
Alluminio…i più usati!
L’uncinetto in alluminio è il più usato ed è quello che trovate un po dappertutto. LeggerI e resistenti, sono disponibili dai numeri piccolissimo per lavorare il filet, fino al 12, per lane grosse o filati speciali. MA VOI SAPETE SEMPRE SCEGLIERLO? Se ci fosse una regola precisa, qualcuno l’avrebbe già scritta!!
Ergonomico in gonna
Ergonomico in resina
Cosa ha di speciale l’uncinetto ergonomico? L’impugnatura direi!! Di fatto ci sono due modi di tenere in mano un uncinetto. Un metodo chiamato a PENNA e uno chiamato a COLTELLO. Nel primo usiamo pollice e indice e afferriamo l’uncinetto vicino la punta. Nel secondo, l’impugnatura coinvolge tutto il palmo della mano. Io uso questa seconda tecnica quando creo le mie borse. I filati spessi chiedono un certo lavoro di polso. Impugnare un uncinetto ergonomico in gonna o silicone a coltello, significa avere più forza a non stressare troppo i polsi. Quali differenze tra i due? Il modello in resina ha il manico piatto, per questa ragione non lo trovo adatto per la lavorazione di borse, ma sicuramente, l’impugnatura antiscivolo e il metallo scorrevole, lo rendono adatto per qualsiasi progetto e perfetti per l’impugnatura a penna. Il modello in gonna invece è ideale per impugnatura a coltello per borse o filati spessi.
Legno o bamboo
Fra tutti forse sono quelli che uso meno. Per il mio modo di lavorare non preferisco gli uncinetto del tutto tondi. Perdo di velocità e precisione. Ma come vi dico sempre ogni mano ha le sue regole, quindi vale sempre la pena provare!
AVETE GIA’ ALCUNI DI QUESTI UNCINETTI? QUALI USATE DI PIU’?
SCELTA DELL’UNCINETTO….
Volete fare un lavoro e non sapete come sceglire l’uncinetto? Allora, come primo passaggio guardate la cartina. Tutte riportano l’indicazione sul numero più adatto di uncinetti e ferri. Di solito i numeri sono due, un piccolo e un grande. Avete quindi già una indicazione per poter cominciare. A questo punto fatevi queste domande:
- cosa voglio fare
- che aspetto voglio che abbia
- che punto userò
- che filo sceglierò
Ecco, ognuno di questi quesiti vi aiuterà a trovare la riposta adatta. COSA VOGLIO FARE, significa quale progetto avete in mente. Borsa, abbigliamento, tappeto.. CHE ASPETTO VOGLIO CHE ABBIA, si riferisce alla trama. La preferisco chiusa o più aperta? CHE PUNTO USERO’, sì, perchè ogni punto ha un po le sue regole. Infine CHE FILATO SCEGLIERO’? Insomma, come vedete non c’è da prendere il primo numero che ci capita. Tante la variabili da tenere in considerazione. In questo il tutorial vi da una grossa mano, ma non dimenticate un passaggio importante. Ogni mano ha il suo modo di lavorare, chi più stretto, chi più lento. Quindi come PRIMA REGOLA, ricordate che cartine e tutorial sono solo indicazioni possibili.
Cosa vi consiglio? il campione ovviamente! Prendendo il filo, sapendo che punto vogliamo usare e partendo dall’indicazione della cartina, avviamo una pezza. Se quello che vediamo ci piace, siete pronte per avviare il vostro pezzo. Potrebbe succedere che la trama non vi convince. Troppo lenta o troppo fitta. In base a ciò che avete immaginato per il vostro lavoro, cambiate di mezzo numero in mezzo numero, fino a trovare quello adatto. Anche la combinazione tra punti e filati è importante, ma lo vediamo un un altro articolo.
Spesso nei tutorial mi vedete lavorare con più uncinetti. Perchè? quando lavoro molte ore, polsi e spalle ne risentano molto. Cambiando uncinetto, cambio postura, cambio tensione e rilasso una parte che prima era sotto sforzo. Quindi spesso faccio così. Mi preparo 3 uncinetti dello stesso numero, una in alluminio e due ergonomici e li cambio man mano che ne sento il bisogno.
Tempo fa una signora perplessa mi scrive:” Fata, hai usato lo stesso filo con l’uncinetto 6, 4 e 3.5…ma questo filo come si lavora? perchè cambi l’uncinetto e non ti attieni alla cartina?”. La risposta è contenuta nell’articolo. Non esiste una regola, altrimenti sarebbe scritta da qualche parte. Esiste però la nostra conoscenza, il nostro gusto e il nostro modo di lavorare. Non temete di sbagliare e osate. Anche la scelta dell’uncinetto rientra nel nostro bagaglio di conoscenze, frutto di esperienze, tentativi e errori. Nulla e giusto o sbagliato. Tutto quello che all’inizio per inesperienza sembra complicato, nel tempo si padroneggia e si sceglie tutto con sempre maggiore consapevolezza.